Baia di Sant'Antonio Il percorso si sviluppa lungo la punta estrema che guarda ad ovest del promontorio di Capo Milazzo ed inizia abbandonando la strada panoramica, ossia la Via Sant'Antonio, in contrada Baronia, e percorrendo il sentiero che si snoda a metà della lunga falesia che si affaccia sulla Baia di S. Antonio e che è stato reso nuovamente fruibile grazie agli interventi di recupero, ripristino e messa in sicurezza effettuati dall'Azienda Foreste Demaniale Regionale di Messina Demanio, in attuazione di un progetto approvato nell'ambito del PSR Sicilia 2007/2013, Misura 227, Azione A. Il versante occidentale del promontorio è caratterizzato dalla presenza di molte specie vegetali, alcune delle quali, adattatesi alle alte temperature ed alle scarse disponibilità idriche (specie xerotermofile), hanno colonizzato ampi spazi, quali il fico d’india Opuntia tuna e la colorata Scabiosa cretica o vedovina delle scogliere. Per il resto la vegetazione è dominata dai grossi cespugli di euforbia (Euforbia dendroides), i cui fiori gialli impreziosiscono, durante la stagione primaverile, il paesaggio del Capo, dal Lentisco (Pistacia lentiscus), da grandi piante di cappero (Capparis spinosa) e dalla ginestrina delle scogliere (Lotus cytisoides). I forti venti di ponente determinano, poi, la forma tipica delle piante legnose, c.d "a bandiera". Il sentiero, costeggiando la parete rocciosa del Capo, conduce ad una piccola spiaggia ciottolosa, dove sorgeva l’omonima Tonnarella, nata nel ‘300 e funzionante fino al 1948, e dove sono ancora presenti i resti degli edifici che testimoniano un antico passato legato alla pesca del tonno. Risalendo, si giunge alla Torre, ottagonale, del Palombaro, costruita in stile neogotico nel 1895 dall'Ing.Pasquale Mallandrino, da molti ritenuta per lungo tempo una postazione militare d'avvistamento, ma, in realtà, residenza estiva di un aristocratico milazzese. La piccola area di sosta realizzata in adiacenza alla torretta consente momenti di riposo ed una magnifica vista sull’intera baia. Sia nella spiaggetta che nel sentiero si possono ancora osservare reperti archeologici millenari saldatisi agli scogli, le stratificazioni geologiche e conchiglie fossili di particolare interesse tanto da formare, fin dalla prima metà dell'800, oggetto di studi da parte di autorevoli geologi e malacologi. Proseguendo, il sentiero si inerpica fino a congiungersi con la scalinata che scende dalla cima del Promontorio e ragggiunge, ad est, proseguendo verso il mare, il delizioso “laghetto di Venere” e la costa rocciosa prospiciente lo "Scoglio della Portella ". Ritornando indietro e ripercorrendo in salita la lunga scalinata, che si snoda in mezzo al profumo di essenze vegetali, si arriva in cima al promontorio, dove il paesaggio che si apre allo sguardo è sorprendente: la parte occidentale con la Baia di Sant'Antonio, l’intero Golfo di Patti, le Isole Eolie e sullo sfondo, a sinistra, l’Etna. Dopo avere attraversato l'uliveto, a ridosso, per un verso, della piazzola demaniale di avvistamento e del sopratastante Faro con gli annessi alloggi dei fanalisti, si arriva a Piazza Sant'Antonio, reimmettendosi nella omonima strada provinciale, la Via Sant'Antonio.