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 Capo Milazzo e la Baronia

In uno scenario di rara e suggestiva bellezza si trova Capo Milazzo, un piccolo promontorio, nel Mar Tirreno, proteso verso le isole Eolie, baciato dal sole, lambito dal mare e accarezzato dal vento, che, con la sua nera e fertile terra, ospita rigogliosi vigneti e uliveti secolari, racchiudendo, al suo interno, nella parte più estrema, come in un prezioso scrigno, la "Baronia", ossia un complesso architettonico e naturalistico di particolare valenza, sito nella omonima contrada, comprendente la Villa patrizia dei Lucifero e la relativa tenuta, oggi di proprietà della Fondazione Lucifero.

Ed è proprio la Baronia ad ospitare, da oltre un decennio, "Gigliopoli: la città dei bambini spensierati", un sogno diventato pian piano realtà, una piccola città a misura di bambino che mette in contatto i suoi abitanti con fatti straordinari e realtà quotidiane, una città speciale, ecologica e rispettosa dell'ambiente ma anche una città dove vengono applicate le regole della cittadinanza attiva, una vera e propria comunità, in cui ognuno, con pari dignità, opera per garantire il benessere proprio e degli altri e per ampliare il proprio grado di consapevolezza critica e comprensione umana.

La collocazione dell’iniziativa in questo luogo permette ai bambini di riscoprire il rapporto con i ritmi e le ricchezze della Natura e di progettare uno sviluppo educativo ecologicamente e socialmente sostenibile, incentrato sul rispetto dell’uomo e dell’ambiente.

Capo Milazzo, terra splendida e ricca di storia (proprio qui, guidati da Caio Duilio, i Romani conseguirono, nel 260 a.C., nel corso della prima guerra punica, la loro prima vittoria sulla flotta cartaginesese), è, nel contempo, un'area di grandissimo pregio tanto da essere stata considerata di notevole interesse sia sul piano ambientale, per la peculiarità degli aspetti naturalistici, geomorfologici e antropici, che su quello architettonico e urbanistico, per le testimonianze dei diversi periodi storici e culturali, e da essere stata segnalata alla Comunità Europea come area S.I.C. (Sito di Importanza Comunitaria) con Decreto Ministeriale 3/4/2000.

L’estrema punta del Promontorio, ai sensi delle Direttive Comunitarie 92/43 e 79/409, é stata, pertanto, posta sotto tutela in quanto sito degno di conservazione per la presenza di zone terrestri e acquatiche dalle particolari caratteristiche geografiche, abiotiche e biotiche, naturali o seminaturali (habitat naturali) e risulta iscritta nei formulari standard “Natura 2000” con il codice “ITA030032 Capo Milazzo”.

Il Promontorio è caratterizzato, infatti, da esempi unici di erosioni e formazioni geologiche del tutto particolari ed è coperto da una macchia mediterranea ricca di fauna selvatica oltre ad essere importante luogo di sosta per gli uccelli migratori, come l'airone e le cicogne.

In un contesto territoriale di pregio naturale ed ambientale, sia sotto il profilo paesaggistico che panoramico, come quello appena brevemente tratteggiato, si inserisce l’intero complesso architettonico denominato “Fondazione Barone Giuseppe Lucifero di S. Nicolò” - che comprende gli edifici della Villa, con annessa Chiesa di S.Nicolò, ed i terreni della tenuta - riconosciuto di particolare e rilevante interesse e sottoposto a vincolo storico - paesaggistico, ai sensi degli artt. 1 e 4 della Legge n°1089 dell'1/6/1939 e dell’art.2 della Legge Regionale  n°80 de1/8/1977, con D.A. n. 6690 del 10/11/1992 (declaratoria di interesse architettonico), n.4906 del 31/12/1992 (vincolo di interesse naturale e naturalistico), n.7544 del 31/12/1992 (vincolo indiretto ai sensi della L.n.1089/1939).

Il complesso architettonico, risalente presumibilmente alla prima metà del '600, fu costruito ad opera del Barone Onofrio Baeli, che, in aggiunta alla villa padronale, con annesso edificio a servizio, volle edificare anche la cappella di S.Nicolò, per sostituire l'omonima chiesetta che si trovava nei pressi dell'attuale Faro di Capo Milazzo. L'edificio ha, poi, in seguito, subìto rimaneggiamenti e restauri e si presenta oggi con un'impronta ottocentesca.

Feudo dei Baeli del Seicento, la "Baronia", denominata di S.Nicolò, ricopriva una vasta proprietà terriera di uliveti e vigneti di Capo Milazzo e diede il nome all'intera contrada dell'estremo promontorio. Nel 1751 venne trasmessa, insieme al titolo, per successione, al nobile Paolo Lucifero, antenato del Barone Giuseppe Lucifero, al cui nome è intitolato l'Ente, che la figlia Maria Lucifero, ultima erede diretta e nubile, deceduta a Bari il 19/12/1956, ebbe l'onere di istituire nel suo testamento.

 

 

fondazione lucifero
associazione il giglio