Cantina Planeta
Di fronte alla fattoria si trova allocata la "Cantina Planeta", una struttura leggera, in ferro e pietra, costruita nel rispetto dell'ambiente, coniugando principi innovativi sul piano architettonico con criteri di ecosostenibità e minimo impatto sul paesaggio.
Dal 2010, otto ettari di vigneto ed oltre sedici di uliveto vengono gestiti dalle Aziende Agricole Planeta, che, proprio nella Baronia di Capo Milazzo, grazie ad un accordo (di cointeressenza impropria atipica) raggiunto con la Fondazione Lucifero, hanno dato vita - dopo Sambuca, Menfi, Noto e Castiglione di Sicilia - ad un progetto di recupero dei vigneti esistenti e di rilancio del Mamertino, attraverso "una viticoltura in pieno equilibrio col territorio, senza irrigazione, che utilizza forme di allevamento tipiche delle zone marine, come l’alberello appoggiato, ed una meticolosa cura del dettaglio".
La particolare posizione geografica di Capo Milazzo - piccola penisola affiorata dal mare e progressivamente modellatasi, per effetto delle successive trasformazioni, come promontorio pianeggiante delimitato da ripide scarpate che scendono per quasi 60 metri sino al mare, ricco di fertile terra nera ed esposto all'azione benefica dei venti - ne fa un luogo straordinario e dedito alla viticoltura sin dal tempo dei Romani, che producevano un vino prezioso, uno dei più antichi della storia dell'isola, il "Mamertino", probabilmente da Marte, considerato il vino dei guerrieri e ritenuto tale per le sue caratteristiche peculiari. Tracce, infatti, della sua prima produzione risalgono al 289 a.C., ad opera dei Mamertini, che ne fecero apprezzare le qualità a Giulio Cesare, al punto che egli lo offrì agli ospiti, insieme al Falerno, in occasione del banchetto per il suo Terzo Consolato e lo citò nel "De Bello Gallico", e a Plinio, che lo pose al quarto posto nella sua famosa classifica di 195 vini.
L’idea di tornare a produrre il Mamertino, attraverso un progetto di viticoltura sostenibile, non solo dal punto di vista della coltivazione e della produzione, ma anche dal punto di vista ambientale, sociale, economico, per l'effetto traino che potrebbe avere su tutto il territorio circostante, si accompagna ad un ambizioso progetto di ricerca e valorizzazione dei vitigni autoctoni. Oltre a produrre il Nero d'Avola (per il 60%) ed il Nocera (per il 40%), così come impone il disciplinare della Doc Mamertino, il tentativo posto in essere dalle Azienda Planeta è quello di introdurre, in via sperimentale, anche tre varietà reliquie, quali il Vitraruolo, la Lucignola e la Catanese Nera, tipiche della zona ma da tempo abbandonate, attuando una vera operazione di recupero culturale e, soprattutto, di recupero di una biodiversità altrimenti perduta, che consenta, insieme ad altre iniziative già adottate ed adottande, di preservare e tutelare un sito, unico per posizione e valenza paesaggistica, da progetti di edificazione e sfruttamento di altro genere.
La stessa Cantina, con vista sul mare, è stata costruita lasciandosi guidare dal criterio dell’avanguardia architettonica, dell’ecosostenibilità e del minimo impatto sul paesaggio. Nasce, infatti, con una struttura piccola e leggera, di ferro e pietra, pensata per essere temporanea e interamente “asportabile” senza danno per il territorio.
Oggi Il Mamertino è un vino DOC, istituito con decreto del 3/09/2004 (pubblicato sulla G.U.R.I. n.214 dell'11/9/2004), che riguarda i vini prodotti solo in determinati comuni della provincia di Messina.