Sentiero delle Meraviglie

Sentiero delle Meraviglie

Il "Sentiero c.d. delle Meraviglie" è un unico grande percorso che prende il via dal cancello di ingresso posto sulla Via Sant'Antonio, in adiacenza al punto informativo e si dirama nei tanti sentieri che conducono ed intersecano i vari giardini tematici di cui si compone il Parco.

Esso porterà alla scoperta di angoli e scorci di rara e suggestiva bellezza il turista, cui si cercherà di trasmettere l'interesse e la curiosità anche per aspetti della vita terrestre, e non solo, talvolta poco appariscenti ma di grande fascino, provocando quel senso di "meraviglia" e di innocente stupore che dà il nome al percorso stesso.

 Tappe principali del percorso sono:

  • Punto informativo;
  • Fattoria;
  • Giardino delle Sterlizie o Strelizie;
  • Giardino dei Responsabili;
  • Cantina Planeta;
  • Viale delle Palme;
  • Giardino dei Giusti;
  • Giardino delle Palme;
  • Orto Naturale;
  • Giardino Mediterraneo o dei sensi, oggi Giardino Incantato;
  • Giardino del Cactus.

Il visitatore potrà andare alla scoperta dei vari giardini ed aree tematiche,  utilizzando le indicazioni del tracciato indicato nella mappa o potrà, invece, seguire liberamente le proprie emozioni e senzazioni, perdendosi in quell'effluvio di odori e in quel tripudio di colori e suoni che la natura costantemente ci regala. 

Potrà avvalersi dei QR code per acquisire informazioni sulle varie aree e spazi di interesse.

  

Dentro la tappa

    Punto informativo

Il Punto informativo è situato, a destra, entrando dal cancello principale di accesso dalla Via Sant'Antonio, in locali opportunamente attrezzati, messi a disposizione dalla Fondazione e non rientranti, pertanto, nel progetto ammesso a finanziamento comunitario.

Il suo ruolo è di segnalare il punto di avvio del percorso, fungendo da reception per turisti e viaggiatori, cui verranno distribuiti depliants e materiale informativo vario.

Nel tempo, verrà approntato un punto di distribuzione dei prodotti dell'orto o delle varie prelibatezze (marmellate, dolci, biscotti, ) preparate utilizzando ingredienti naturali.

 

Fattoria

La Fattoria, o meglio, in atto, la struttura preordinata alla realizzazione di una fattoria, si trova a nord dell'ingresso, interposta tra i vigneti, gli uliveti e taluni giardini tematici.

I ricoveri degli animali, delimitati da alti filari di cipressi e da porzioni di uliveto, risultano protetti da condizioni meteoriche sfavorevoli e più discreti rispetto al flusso dei vari fruitori e visitatori della fattoria.

La realizzazione della struttura rappresenta una chiave importante per comprendere il territorio in tutti i suoi aspetti ed il legame che unisce comportamenti ed azioni quotidiani con i problemi di salvaguardia dell'ambiente.

 

Cantina Planeta

Di fronte alla fattoria si trova allocata la "Cantina Planeta", una struttura leggera, in ferro e pietra, costruita nel rispetto dell'ambiente, coniugando principi innovativi sul piano architettonico con criteri di ecosostenibità e minimo impatto sul paesaggio. 

Dal 2010, otto ettari di vigneto ed oltre sedici di uliveto vengono gestiti dalle Aziende Agricole Planeta, che, proprio nella Baronia di Capo Milazzo, grazie ad un accordo (di cointeressenza impropria atipica) raggiunto con la Fondazione Lucifero, hanno dato vita - dopo Sambuca, Menfi, Noto e Castiglione di Sicilia -  ad un progetto di recupero dei vigneti esistenti e di rilancio del Mamertino, attraverso "una viticoltura in pieno equilibrio col territorio, senza irrigazione, che utilizza forme di allevamento tipiche delle zone marine, come l’alberello appoggiato, ed una meticolosa cura del dettaglio".

La particolare posizione geografica di Capo Milazzo - piccola penisola affiorata dal mare e progressivamente modellatasi, per effetto delle successive trasformazioni, come promontorio pianeggiante delimitato da ripide scarpate che scendono per quasi 60 metri sino al mare, ricco di fertile terra nera ed esposto all'azione benefica dei venti - ne fa un luogo straordinario e dedito alla viticoltura sin dal tempo dei Romani, che producevano un vino prezioso, uno dei più antichi della storia dell'isola, il "Mamertino", probabilmente da Marte, considerato il vino dei guerrieri e ritenuto tale per le sue caratteristiche peculiari. Tracce, infatti, della sua prima produzione risalgono al 289 a.C., ad opera dei Mamertini, che ne fecero apprezzare le qualità a Giulio Cesare, al punto che egli lo offrì agli ospiti, insieme al Falerno, in occasione del banchetto per il suo Terzo Consolato e lo citò nel "De Bello Gallico", e a Plinio, che lo pose al quarto posto nella sua famosa classifica di 195 vini.

L’idea di tornare a produrre il Mamertino, attraverso un progetto di viticoltura sostenibile, non solo dal punto di vista della coltivazione e della produzione, ma anche dal punto di vista ambientale, sociale, economico, per l'effetto traino che potrebbe avere su tutto il territorio circostante, si accompagna ad un ambizioso progetto di ricerca e valorizzazione dei vitigni autoctoni. Oltre a produrre il Nero d'Avola (per il 60%) ed il Nocera (per il 40%), così come impone il disciplinare della Doc Mamertino, il tentativo posto in essere dalle Azienda Planeta è quello di introdurre, in via sperimentale, anche tre varietà reliquie, quali il Vitraruolo, la Lucignola e la Catanese Nera, tipiche della zona ma da tempo abbandonate, attuando una vera operazione di recupero culturale e, soprattutto, di recupero di una biodiversità altrimenti perduta, che consenta, insieme ad altre iniziative già adottate ed adottande, di preservare e tutelare un sito, unico per posizione e valenza paesaggistica, da progetti di edificazione e sfruttamento di altro genere.

La stessa Cantina, con vista sul mare, è stata costruita lasciandosi guidare dal criterio dell’avanguardia architettonica, dell’ecosostenibilità e del minimo impatto sul paesaggio. Nasce, infatti, con una struttura piccola e leggera, di ferro e pietra, pensata per essere temporanea e interamente “asportabile” senza danno per il territorio.

Oggi Il Mamertino è un vino DOC, istituito con decreto del 3/09/2004 (pubblicato sulla G.U.R.I. n.214 dell'11/9/2004), che riguarda i vini prodotti solo in determinati comuni della provincia di Messina.

 

fondazione lucifero
associazione il giglio